mercoledì 22 agosto 2012

Uno sguardo sui marchi delle olimpiadi passate e non solo

Sono trascorse solo poche settimane dal termine dell'olimpiade di Londra e non c'è niente da fare... oltre al ricordo indelebile del successo della scherma italiana e dei record di Bolt, quello che proprio non riesco a togliermi dalla mente è il marchio di questa olimpiade.... veramente brutto! 
Mi consola il fatto che non sono l'unica a pensarlo, anzi! Accesi dibattiti tra esperti del settore hanno animato pagine e pagine di forum per esprimere il loro disappunto su quel segno grafico, scoprendo che non ero l'unica a non aver inteso che quelle quattro sagome rappresentavano un "2012" (ero più orientata alla mappa geografica dei luoghi dove si sarebbero svolti i giochi...).

Il marchio, ideato da Wolff Olins e costato 400.000 sterline, presenta la bandiera olimpica inserita nello "0" e la scritta "london" nel primo 2 di "2012". 
 
Marchio olimpiade Londra 2012
Il motivo per cui questo marchio ha suscitato un così acceso dibattito è perché a detta di molti non rispecchia in alcun modo le caratteristiche di un marchio. Se è vero che un marchio deve richiamare alla mente dei significati, deve simboleggiare dei valori, etc... in questo caso proprio non ci siamo....

E in passato? Beh, vi propongo un excursus sui marchi/loghi delle precedenti edizioni e potrete giudicare voi!

Iniziamo col presentare il simbolo per eccellenza delle olimpiadi, i 5 cerchi della bandiera olimpica:

la bandiera olimpica con i cinque cerchi

La bandiera olimpica, che viene issata ad ogni edizione dei Giochi a partire dal 1920  raffigura cinque anelli, di diverso colore, intrecciati in campo bianco. Gli anelli sono cinque come i continenti: Europa, Asia, Africa, Oceania e America e l'intreccio degli anelli rappresenta l'universalità dello spirito olimpico.
I colori scelti per i cinque cerchi (blu, giallo, nero, verde e rosso) con il bianco dello sfondo, erano i color presenti nelle bandiere di tutte le nazioni del mondo quando furono scelti. La combinazione dei colori simboleggia quindi tutti i Paesi, anche se c'è chi dice che il colore di ogni cerchio stia a rappresentare un determinato continente.



Marchio Olimpiade Pechino 2008
marchio olimpiade Pechino 2008
Il marchio delle Olimpiadi 2008 è stato soprannominato anche “Dancing Beijing“, che potrebbe essere tradotto in “Pechino danzante”.
Il simbolo rosso che caratterizza il logo rappresenta una figura umana che danza e corre.  Vuole essere l’invito della Cina al mondo intero a partecipare a questo evento sportivo. 
Per sviluppare la figura umana è stato utilizzato il carattere “Jing” ; le stesse curve possono però anche rappresentare anche le contorsioni del dragone cinese: le braccia aperte della figura simboleggiano l’ospitalità e l’apertura di Pechino verso il mondo.
Il colore rosso completa il logo: il rosso è il colore carico di significati per la cultura cinese e dona maggiore intensità al simbolo.
Sotto il simbolo è stato posizionato la scritta “Beijing 2008″ e i cerchi olimpici.
Nel suo complesso questo logo comunica passione ed entusiasmo in maniera forte ed elegante.  Racchiude in sé forti valori emozionali anche se forse sono troppo legati alla cultura orientale e poco comprensibili a quella occidentale.

Marchio Olimpiade Atene 2004
marchio olimpiade Atene 200
Le Olimpiadi 2004 hanno come emblema una corona di ramo di ulivo, nello specifico ulivo di Kotinos, quello utilizzato nell'antichità proprio per premiare gli atleti vincenti. I colori blu e bianco vogliono evocare i colori tipici del paesaggio greco: il blu del mare e il bianco dei villaggi. 
Il riferimento agli antichi giochi olimpici è tanto palese quanto forse un po' scontato.


Marchio Olimpiade Sidney 2000
marchio olimpiade Sidney 2000
E' questo invece un marchio molto iconografico e carico di simboli. L'emblema rappresenta la figura di un atleta che corre e che porta la torcia olimpica: vengono utilizzate forme e colori tipicamente australiani come i boomerang (per rappresentare braccia e gambe dell'atleta) e i colori che richiamano fortemente il paesaggio australiano. Da notare come la scia del fumo della torcia olimpica non sia altro che la silhouette della Sydney Opera House. 
Veramente un bel marchio che coniuga significati legati alla olimpiade con significati legati alla città ospitante i giochi.

Marchio Olimpiade Atlanta 1996
marchio olimpiade Atlanta 1996
Il marchio rappresenta la torcia olimpica: poggia su una colonna tipica dell'antica Grecia dove le scanalature sono date dal numero 100; è infatti il centenario dalle olimpiadi del 1896, anno in cui iniziarono le olimpiadi per come le conosciamo oggi. La fiamma della torcia si trasforma fino a diventare una stella perfetta, un percorso verso la perfezione che ogni atleta vuole perseguire.


Marchio Olimpiade Barcellona 1992
marchio olimpiade Barcellona 1992
Il logo simboleggia un individuo in un atteggiamento dinamico (sembra quasi che salti sui 5 cerchi olimpici), una figura umana in un atteggiamento sportivo.
Il rosso e il giallo sono i colori della Spagna mentre il blu vuole richiamare il Mar Mediterraneo e la "mediterraneità" di Barcellona. 
Anche qui, come per il logo di Sidney 2000 si è cercato di coniugare simbologia cromatica e iconografia visiva.

Marchio Olimpiade Seul 1988
Marchio olimpiade Seul 1988
L'emblema delle Olimpiadi di Seoul richiama, un poco nella forma e soprattutto nei colori, il tradizionale pattern coreano samtaeguk. Ampiamente usato come decorazione nell'artigianato locale, rappresenta due forze, la centripeta e la centrifuga; il moto centripeto rappresenta i popoli del mondo a venire insieme in Corea, a simboleggiare l'armonia in tutto il mondo, mentre il moto centrifugo rappresentato una marcia in avanti, alla ricerca della felicità duratura dell'uomo e la prosperità.


Marchio Olimpiade Los Angeles 1984 e Marchio Olimpiade Mosca 1980

Marchio Olimpade Los Angeles 1984
Marchio Olimpiade Mosca 1980


Questi due marchi li presento insieme. Entrambe le edizioni furono caratterizzate più dalla politica che dallo sport con il boicottaggio di schieramenti opposti che svilirono il significato stesso dei giochi olimpici.

Il marchio di Los Angeles è composto da tre stelle in movimento  (blu, bianca e rossa) disposte orizzontalmente e sbarrate con striature alternate.
La stella è un simbolo universale delle più alte aspirazioni del genere umano, le barre orizzontali vogliono ritrarre la velocità con la quale i concorrenti perseguono l'eccellenza, mentre la ripetizione della forma a stella connota lo spirito di competizione tra forme fisiche ugualmente eccezionali.

Il marchio di Mosca 1980 presenta sopra gli anelli olimpici linee parallele a forma di piramide e di M con una stella a cinque punte che ricorda la bandiera del Cremlino.

C'è chi sostiene che il marchio delle olimpiadi di Los Angeles fosse una risposta a quello di Mosca (da leggersi sempre in tono politico): nel presentare tre stelle invece di una si voleva sottolineare come gli americani le cose le sapessero fare molto più in grande e con più stile.


Marchio Olimpiade Montreal 1976, Olimpiade Monaco 1972, Olimpiade Messico 1968

Anche questi tre marchi li presento insieme perché più di tutti risentono dell'influenza grafica dei loro tempi.

Nel logo di Montreal '76 i cerchi olimpici si allungano a rappresentare sia il podio olimpico sia la M di Montreal.
 
Il logo di Monaco '72 presenta una forma in stile “optical” che sicuramente andava molto di moda negli anni settanta ma è ben lontano dall’essere un logo memorabile (tant'è che quella edizione viene ricordata per ben più altri tristi avvenimenti).

Il logo di Messico '68 offre invece un pregevole gioco di linee che unisce il nome e la data ai cerchi olimpici; all'epoca, ma ancora oggi, questo logo venne considerato rivoluzionario; l'intenzione era quella di far percepire il Messico, considerato ancora un paese arretrato, come un luogo all'avanguardia: per questo i grafici decisero di coniugare lo stile optical del tempo con lo stile tradizionale dell'arte popolare di una popolazione del luogo.

Marchio Olimpiade Tokio 1964 
Marchio Olimpiade Tokio 1964
Tokyo, nella sua semplicità, rappresenta l’essenza stessa del Giappone attraverso il simbolo del Sol Levante. Un logo molto simbolico: in questo periodo infatti storico non si dà particolare importanza all’aspetto sportivo quanto all’affermazione della nazione che ospita i Giochi.

 Marchio Olimpiade Roma 1960
Anche l'edizione di Roma è caratterizzata da un logo che punta più alla rappresentazione della città e non alla manifestazione sportiva, ma il risultato è considerato uno dei meno riusciti. Anzi, c'è chi sostiene che sia uno dei più brutti della storia delle olimpiadi. Il marchio fu ideato in bianco e nero (tant'è che c'è chi lo ha definito "funereo") con un richiamo alla Roma antica forse esagerato.

La riflessione a margine di quest'ultimo marchio (e qui termino) è che Roma un marchio innovativo proprio non riesce ad averlo, sia che si tratti di loghi che promuovono candidature olimpiche, sia che si tratti di loghi a sostegno della città. E' sempre presente un richiamo iconografico alla classicità e se proprio non viene inserita, come minimo abbiamo caratteri tipografici che evocano Giulio Cesare... è un peccato.
Ve ne mostro un po', lascio a voi eventuali commenti.

Marchio per la candidatura di Roma per le olimpiadi del 2004

Marchio per la candidatura di Roma per le olimpiadi del 2020
Proposta di Marchio per Olimpiade di Roma 2020
Marchio vincitore del concorso "Roma in un'immagine".  Risultato molto contestato.


Scritto da: Livia Ruggeri
consulente di comunicazione, grafica e web designer

Fonti: blog.edenexit.com, goodlogo.com, designer blog.it, logopro.it, wikipedia.it, Graficamente n.25