mercoledì 18 gennaio 2012

Purismi grafici... Si dice carattere o font? Obliquo o corsivo?


Spesso, anche dagli addetti ai lavori del mondo della grafica alcuni termini vengono utilizzati impropriamente. Vediamo nel dettaglio:
Per CARATTERE s’intende il segno grafico che, nelle sue molteplici rappresentazioni, dà visibilità alla parola e alla comunicazione tutta.
Generalmente si parla di carattere mobile perché mobili sono stati i caratteri inventati da Gutenberg che hanno rivoluzionato il mondo della tipografia. 
Caratteri tipografici sono ad esempio l’Helvetica, il Bodoni, il Times New Roman, il Futura, il Garamond, etc etc…;
Ogni carattere tipografico appartiene a una famiglia al cui interno è possibile trovare il book o Regular (versione del carattere studiata per la composizione di testi molto lunghi); il bold che è il neretto/grassetto del carattere, nato per le titolazioni, il light, che presenta spessori di linea molto sottili per testi brevi e infine il corsivo (o italico) che nasce per simulare la scrittura corsiva a mano e presenta spesso grazie di transizione come collegamento tra le lettere. 

Caratteri tipografici: gli stili
In verità molti dei caratteri conosciuti non hanno un vero e proprio stile corsivo, ma adottano uno stile obliquo, ossia sono inclinati artificialmente: l’inclinazione viene ottenuta eseguendo una trasformazione di distorsione sui caratteri dello stile Regular; è cosi per la maggior parte dei caratteri Sans Serif (senza grazie, o bastoni) come l’Arial, l’Helvetica, l’ITC Avantgarde o anche il Franklin Ghotic e non dei caratteri Serif (con grazie) come il Times, il Bodoni, il Garamond, etc.
Ciò può dipendere anche dal fatto che nei caratteri con grazie - molto più antichi di quelli senza grazie e derivati tutti dal lapidario romano, il corsivo non è altro che la rappresentazione dell’evoluzione dello stesso per un uso più amichevole, confidenziale e veloce (si ricordino a tal proposito gli Amanuensi!).

Per FONT invece s’intende il file elettronico che permette la visualizzazione del carattere tipografico sul computer.  Può essere di diversi formati come opentype, truetype, postscript.
Di questi il più recente è l’opentype, sviluppato da Microsoft Corporation© e successivamente anche da Adobe Systems© tra il 1996 e il 2002 e concepito come successore dei formati precedenti: il TrueType e il PostScript Type 1.
I font opentype hanno molte caratteristiche rilevanti che vanno maggiormente incontro a una comunicazione globale:
  • si possono utilizzare per qualsiasi lingua o per più lingue allo stesso tempo;
  • possono contenere caratteristiche tipografiche avanzate, che permettono un corretto trattamento tipografico dei linguaggi complessi che non utilizzano i caratteri romani.
  • i documenti che utilizzano questi font sono indipendenti dalla piattaforma (cross-platform) e possono essere utilizzati sia su sistemi Macintosh© che Windows©;
  • ogni font OpenType può avere fino a 65 536 glifi (unione grafica di più lettere).

....solo per chiarezza! :-)


fonti: Wikipedia, Amanuense.it
Scritto da: Livia Ruggeri
consulente di comunicazione, grafica e web designer