Chi svolge seriamente la professione del grafico alla fine è
costretto a fare i conti o con chi ritiene che questo sia un lavoro banale (in
fin dei conti si tratta solo di saper fare qualche disegno) o con chi pur non
avendone studiata la storia, l’evoluzione, le metodologie e gli strumenti, si
sente ugualmente al tuo livello convinto che la grafica non sia altro che saper
fare qualche disegno….
Ecco, forse è il caso ogni tanto di ribadire cosa vuol dire Fare Grafica.
Fare Grafica
significa COMUNICARE VISIVAMENTE,
con immagini, testi, colori, strumenti e materiali i messaggi, le emozioni, gli stati d’animo, etc.
Mi direte: ‘ma questo lo fa anche un artista (pittore,
scultore, etc)’!
Sì, ma non è proprio la stessa cosa perché l’artista crea per se stesso e non è quindi tenuto a rendere la sua opera comprensibile e funzionale; il grafico invece ha il compito di tradurre visivamente il messaggio che un mittente vuole rivolgere a un destinatario. La sua comprensione e funzionalità non è dunque facoltativa ma doverosa!!
Sì, ma non è proprio la stessa cosa perché l’artista crea per se stesso e non è quindi tenuto a rendere la sua opera comprensibile e funzionale; il grafico invece ha il compito di tradurre visivamente il messaggio che un mittente vuole rivolgere a un destinatario. La sua comprensione e funzionalità non è dunque facoltativa ma doverosa!!
Ecco perché il grafico, quando affronta un qualsiasi progetto,
ne STUDIA il messaggio da comunicare
(istituzionale, pubblicitario, sociale, allegro, serioso, drammatico,
spiritoso, etc), il target a cui è
destinato (di massa o di nicchia, di settore o generico, giovane o anziano,
femminile o maschile, locale o internazionale, etc.), il canale con cui verrà inviato (cartaceo, web, televisivo, radiofonico, etc) e gli strumenti più opportuni da utilizzare
(colori, lettering, immagini, leggi gestaltiche, supporti, etc), al fine da renderlo facilmente
comprensibile al suo destinatario. E nel fare ciò avrà una visione più ampia in
modo da garantire al progetto facili declinazioni in future applicazioni.
Per fare un esempio banale: difficilmente un grafico professionista progetterà un marchio di un’azienda in formato immagine (in jpg , png o gif) perché dall’azienda committente ne è stata richiesta la realizzazione in funzione di un nuovo sito internet.
Il grafico professionista, sapendo bene che un marchio realizzato come immagine non potrà essere utilizzato che sul Web perché non ingrandibile oltre una data misura, lo progetterà prima in formato vettoriale (in modo tale che possa essere ingrandito anche a 1 km senza comprometterne la leggibilità) e poi ne salverà una versione in formato immagine per l’utilizzo sul Web.
Per fare un esempio banale: difficilmente un grafico professionista progetterà un marchio di un’azienda in formato immagine (in jpg , png o gif) perché dall’azienda committente ne è stata richiesta la realizzazione in funzione di un nuovo sito internet.
Il grafico professionista, sapendo bene che un marchio realizzato come immagine non potrà essere utilizzato che sul Web perché non ingrandibile oltre una data misura, lo progetterà prima in formato vettoriale (in modo tale che possa essere ingrandito anche a 1 km senza comprometterne la leggibilità) e poi ne salverà una versione in formato immagine per l’utilizzo sul Web.
Il grafico professionista può applicare le sue conoscenze in moltissimi campi, dalla grafica editoriale, alla grafica pubblicitaria, alla grafica ambientale, alla grafica sociale e di pubblica utilità; può occuparsi di packaging, branding, infografica, web, newmedia, moda, e molto altro ancora!
Insomma, Fare Grafica è molto più interessante, intrigante,
coinvolgente, stressante e appagante che fare un semplice disegno, credetemi!
Scritto da: Livia Ruggeri
consulente di comunicazione, grafica e web designer